Mobilità: “Chiediamo un regime transitorio in attesa di riformare il regolamento”

Iniziano gli incontri col Comune di Torino per dar seguito alla sentenza del Consiglio di Stato.

E’ passato un mese dalla sentenza del Consiglio di Stato che, accogliendo il ricorso UICI Torino, ha disposto la riscrittura del regolamento comunale sul trasporto accessibile. Come annunciato, la nostra sezione ha avviato i confronti col Comune di Torino per dar seguito a questo fondamentale pronunciamento giuridico e arrivare in tempi rapidi a una soluzione che non discrimini nessuno e sia sostenibile per tutti. Negli ultimi giorni si sono svolti due incontri: il primo con l’assessore comunale ai Trasporti Claudio Lubatti, il secondo con il sindaco Piero Fassino, il quale, pur mantenendo una posizione molto ferma, ha dimostrato ancora una volta sensibilità e attenzione verso i disabili visivi torinesi e le loro problematiche. Da segnalare, in entrambe le occasioni, la preziosa presenza del vicesindaco e assessore alle politiche sociali Elide Tisi. La nostra sezione è stata rappresentata dal presidente Giuseppe Salatino, dal vicepresidente Oscar Franco, dal consigliere ed ex presidente Enzo Tomatis, dall’avvocato Franco Lepore (il quale però, per ragioni deontologiche, ha voluto intervenire semplicemente come socio UICI, non essendo presente agli incontri l’avvocato del Comune).

La proposta di UICI Torino

I delegati della nostra sezione sono arrivati agli incontri con un’idea molto concreta, frutto delle indicazioni elaborate dal consiglio provinciale UICI e riassunte in una lettera consegnata personalmente al Sindaco. La proposta prevede di abolire temporaneamente le fasce di reddito Ise per tutti i fruitori del servizio (sia i ciechi, sia i disabili motori) e di riportare il valore del buono taxi a 9 Euro. Si ritornerebbe dunque alla situazione in vigore tre anni fa (prima che venisse approvata la tanto discussa delibera del maggio 2012). Naturalmente si tratterebbe di un regime transitorio, da adottare in attesa di una più complessiva revisione del regolamento sul trasporto accessibile. Il vantaggio sarebbe di avere fin da subito un servizio più equo e sostenibile per i disabili. Non solo: un simile regime potrebbe essere un efficace “pungolo” per tutti gli attori coinvolti. Infatti anche il Comune avrebbe interesse a trovare in tempi rapidi una soluzione diversa ed economicamente più sostenibile, evitando inutili lungaggini burocratiche nella revisione del regolamento.

«Non abbiamo alcuna intenzione di fare ‘guerra’ al Comune. Già in passato – ha ricordato il presidente Salatino al minimo segnale positivo da parte delle autorità cittadine siamo stati i primi ad abbassare i toni, confidando nel dialogo costruttivo più che nella lotta a ogni costo. Però la sentenza del Consiglio di Stato è un punto fermo impossibile da ignorare. E non accetteremo che la risposta sia l’ennesimo tavolo di concertazione tra associazioni di disabili (le quali, peraltro, pur nell’ambito di un cammino comune, mantengono ineliminabili diversità di esigenze): l’unico risultato sarebbe dilazionare nel tempo la risoluzione di un problema che invece dev’essere affrontato con urgenza». «Non stiamo assolutamente chiedendo la gratuità del servizio – ha aggiunto l’avvocato LeporeSiamo ben consapevoli delle attuali difficoltà economiche e siamo disponibili a fare la nostra parte. Un contributo di 9 Euro per il buono taxi ci pare una cifra ragionevole: si tratterebbe di una soluzione temporanea e comunque, non dimentichiamolo, anche così i costi a carico dei disabili sarebbero tutt’altro che irrisori».

Le risposte del Comune

Le istanze UICI hanno suscitato reazioni diverse nei vari interlocutori. «Il Consiglio di Stato ci chiede di non introdurre disparità tra le varie categorie di persone disabili. Dunque, le fasce Ise o si applicano a tutti o non si applicano a nessuno – questo, in estrema sintesi, il pensiero dell’assessore LubattiPoiché abolirle del tutto sarebbe insostenibile per le casse del Comune, non vedo altra soluzione che estenderle anche ai disabili motori». Più possibilista il sindaco Fassino, il quale, pur ribadendo che «le questioni di principio devono poi contemperarsi con la realtà e a nulla serve fare promesse se poi mancano le coperture economiche necessarie» ha comunque assicurato la sua disponibilità a esaminare la proposta UICI, di concerto con gli assessorati competenti.

Quest’ultima parziale apertura lascia qualche margine di speranza. Il prossimo incontro avrà luogo mercoledì 11 marzo: «Per quella data ci aspettiamo una risposta precisa – ha concluso il presidente Salatino – Qualora dovessimo constatare un atteggiamento di immobilismo o indifferenza verso le nostre istanze, non esiteremo a far valere la sentenza nelle sedi opportune».

D’accordo con il vicesindaco Tisi, i delegati UICI hanno ancora una volta sottolineato la necessità, nel tempo, di trovare sistemi più economici del taxi. Già in autunno era stato presentato un documento che prospettava varie soluzioni: dai mezzi di trasporto collettivo porta a porta alla possibilità di accedere ai mezzi pubblici con l’aiuto di un accompagnatore. Tutte strade percorribili, che però richiedono da parte delle autorità cittadine un impegno serio e uno studio sistematico.

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