Seconda Petizione Popolare Nazionale sui LEA

La nuova petizione promossa dal CSA per il diritto alle prestazioni domiciliari a favore delle persone non autosufficienti.

Dal 1 febbraio 2013 sono in atto molteplici iniziative volte alla raccolta delle adesioni di personalità e di organizzazioni pubbliche (Comuni, Province, Asl, Consorzi per la gestione dei servizi socio-assistenziali, ecc.) e private (Associazioni di tutela dei soggetti deboli, Centri culturali, Cooperative sociali, ecc.) e delle firme di cittadini elettori per la presentazione alla Camera dei Deputati e al Senato, nonché ai Ministri della sanità e delle politiche sociali di una Petizione popolare nazionale che ha lo scopo di ottenere una legge che riconosca il prioritario diritto delle persone non autosufficienti alle prestazioni socio-sanitarie domiciliari, oltre un milione di nostri concittadini.

La Petizione si rivolge in particolare ai soggetti con handicap gravemente invalidante, agli anziani malati cronici, alle persone affette dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile e ai pazienti con rilevanti disturbi psichiatrici e limitatissima autonomia.

Base fondamentale della Petizione è il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001 “Definizione dei Livelli essenziali di assistenza” (Lea) emanato a seguito degli accordi intervenuti fra il Governo, le Regioni a statuto ordinario e speciale e le Province autonome di Bolzano e di Trento, le cui norme sono cogenti ai sensi dell’articolo 54 della legge 289/2002.

I Lea stabiliscono che il Servizio sanitario nazionale deve garantire anche l’assistenza domiciliare integrata, comprendente non solo le attività sanitarie (medicina generale e specialistica, interventi infermieristici e riabilitativi) ma anche le «prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona».

Tutte le sopra indicate prestazioni devono essere fornite gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale, ad esclusione di quelle riguardanti l’aiuto infermieristico e l’assistenza tutelare che sono a carico della sanità nella misura del 50%.

Considerati i notevoli benefici per le persone non autosufficienti curate e assistite a domicilio, nonché i relativi rilevanti risparmi realizzati dal Servizio sanitario nazionale, la Petizione popolare nazionale richiede che:

  1. venga riconosciuto il prioritario diritto pienamente esigibile alle prestazioni domiciliari in tutti i casi in cui possano essere fornite a domicilio le necessarie prestazioni;
  2. i congiunti o i soggetti terzi (denominati “accuditori”) siano disponibili ad assicurare il necessario sostegno domiciliare;
  3. gli accuditori ricevano un rimborso forfettario delle spese sostenute il cui importo sia calcolato nella misura di almeno il 50% della retta a carico delle Asl e dei Comuni per i ricoveri presso strutture residenziali;
  4. venga riconosciuto ai soggetti terzi e ai congiunti che assicurano le prestazioni domiciliari il ruolo di volontari intrafamiliari che, pur non avendo alcun obbligo giuridico di svolgere attività di competenza delle Asl e dei Comuni, assumono le frustranti incombenze riguardanti le persone non autosufficienti.

I risultati raggiunti dalla precedente Petizione

Questa Petizione segue quella rivolta ad ottenere adeguati finanziamenti per le attività semiresidenziali e residenziali previste anch’esse dai Lea. A questo riguardo ricordiamo che la raccolta delle firme (oltre 25 mila) e delle 85 adesioni di personalità e di organizzazioni pubbliche e private ha confermato i seguenti diritti pienamente e immediatamente esigibili:

  • per i soggetti con handicap intellettivo in situazione di gravità l’esigibilità della frequenza di centri diurni e dell’accoglienza residenziale;
  • per gli anziani malati cronici non autosufficienti e per le persone affette dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile il ricovero presso le Rsa, Residenze sanitarie assistenziali;
  • la sistemazione abitativa dei pazienti con rilevanti disturbi psichiatrici e limitata autonomia, oltre alle obbligatorie prestazioni terapeutiche.

Ricordiamo – aspetto di estremo valore – che gli enti tenuti ad intervenire, in primo luogo le Asl e i Comuni non possono per nessun motivo, compresi quelli di natura finanziaria, negare o ritardare le prestazioni. Segnaliamo inoltre che gli interventi sopra elencati sono senza limiti di durata.

In base alle leggi vigenti, per le prestazioni sopra ricordate, i finanziamenti sono a carico delle Asl, e quindi del Fondo sanitario nazionale, nella misura che varia dal 40 al 70% dei costi complessivi.

Assai significativa la Risoluzione n. 8-00191 approvata l’11 luglio 2012 all’unanimità dalla Commissione affari sociali della Camera dei Deputati il cui testo è reperibile nel sito www.fondazionepromozionesociale.it insieme a quello delle due sopra ricordate Petizioni sulle persone non autosufficienti.

Scarica e stampa il modulo di adesione alla petizione (file in formato pdf)

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