Servizio trasporto disabili – Lettera al Sindaco di Torino

Pubblichiamo la lettera che il nostro Presidente Enzo Tomatis ha scritto al Sindaco di Torino Piero Fassino per protestare contro i provvedimenti dell’Assessorato ai Trasporti.

Caro Sindaco,

immaginerai perché ci facciamo sentire ancora una volta. L’Assessore Lubatti ha intenzione di privarci di un diritto fondamentale per noi, quello alla mobilità in autonomia nella nostra città. Nel piano del Trasporto Pubblico Locale evidentemente non c’è più posto per i disabili: erogare il servizio di trasporto su base scalare ISE/ISEE e con una minima compartecipazione da parte del Comune di Torino, vorrebbe dire emarginare i ciechi assoluti e i disabili motori gravi, facendoli ripiombare agli anni Settanta.

Smentiamo categoricamente quanto detto dall’Assessore Lubatti sull’aver deliberato queste novità sul servizio in accordo con i sette rappresentanti del ComitaTO Interassociativo tra le associazioni dei disabili torinesi. Questo non è assolutamente vero! Ci siamo da sempre detti disposti a fare delle rinunce e dei sacrifici, doverosi in questo periodo, ma non vogliamo certamente tornare indietro di oltre trent’anni.

Non ci sono prove che attestino che noi siamo d’accordo su quanto deciso. Nessuna associazione condivide questo nuovo orientamento, non solo l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Anche l’APRI per i disabili visivi, nonché tutte le associazioni di disabili motori si sono dette da subito contrarie agli scaglioni di reddito, che servirebbero solo a “fare cassa” e non certo a favorire i disabili. Per risparmiare si potrebbe prendere spunto da quanto suggerito dalla Corte dei Conti al Comune di Torino, o in qualunque altra maniera riteniate opportuna: siamo certi che tra le pieghe del bilancio, sarà possibile trovare questi settecentomila euro mancanti. Ci pare una cattiveria e una follia che una giunta di centrosinistra cancelli con un colpo di spugna questo fiore all’occhiello che i Tuoi predecessori hanno contribuito a creare per far vivere in modo dignitoso chi è sfortunato.

Immagina solo per un momento di dover dipendere in tutto e per tutto dagli altri per la lettura, per il disbrigo di tutte le formalità burocratiche, per l’autonomia domestica o per girare in carrozzina, da quando ti alzi a quando vai a letto. La nostra impossibilità a muoverci da soli in città, che sia a piedi o in autobus, è inconfutabile. Supponiamo che un lavoratore cieco assoluto o disabile motorio grave spenderà una media di otto euro a corsa, due corse al giorno per 22 giorni lavorativi al mese: fanno 352 euro. Qual è il lavoratore normodotato che, con i mezzi pubblici, spende mensilmente questa somma? Se non potremo pagarci gli spostamenti, non si potrà parlare di diritto alla mobilità, dato che in pochi ne vorranno o potranno usufruire. L’intento di Lubatti sarebbe “esclusivamente” quello di allargarlo ai 1600 disabili in lista d’attesa: a queste condizioni, non sarebbe certo un gesto di magnanimità, anzi è un gesto che non Vi fa particolarmente onore.

Siamo convinti che solo un Tuo intervento diretto, magari alla prossima riunione della II e IV Commissione Consiliare Permanente, potrà ridare un senso alla vita dei ciechi assoluti e dei disabili motori gravi.

Ti informiamo che i soci di tutte le categorie di disabili sono in stato d’agitazione, pronte a manifestare.
Cari saluti

Enzo Tomatis
Presidente UICI Torino

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