Il governo vuole vincolare al reddito l’indennità di accompagnamento

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Facciamo sentire la nostra voce, anche via e-mail.

Cari Soci,

colpevolmente in ritardo – ma non certo per colpa nostra – Vi informiamo che il Governo, nel varare la nuova Legge di Stabilità, sta pensando di colpire laddove Tremonti e Monti avevano desistito. In sostanza vorrebbe assoggettare l’indennità di accompagnamento al reddito. Se la bozza di testo proposta dall’esecutivo diventerà legge, agli ultrasessantacinquenni con reddito lordo superiore ai 40.000 euro (70.000 se coniugati) non verrà più concessa l’indennità di accompagnamento. Chi ne è già titolare non avrà più rivalutazioni.

A quanto pare il Consiglio dei Ministri, che proprio oggi si riunisce per decidere sull’argomento, ha volutamente dimenticato la vera natura e gli scopi dell’indennità, per non parlare delle spese, spesso ingenti, che i disabili e le loro famiglie devono quotidianamente affrontare.
Per questo Vi chiediamo di tempestare di email di protesta la casella di posta elettronica del Consiglio dei Ministri. L’indirizzo è uscm@palazzochigi.it.

Vi chiediamo di concludere firmando “nome e cognome – cieco civile”. Potete girare il testo anche ai Vostri cari, parenti, amici e conoscenti e a tutti coloro che hanno a cuore la dignità dei disabili e che possono perorare la nostra causa. In questo caso dovranno firmarsi “nome e cognome – amico del cieco civile sig.”

Dopo la mia firma troverete il modello di lettera da inviare, ma ognuno è libero di modificare/integrare.

Il Presidente
Enzo TOMATIS


Il modello di lettera da inviare potrebbe essere il seguente:

Al Consiglio dei Ministri – uscm@palazzochigi.it

Ho appreso che il Governo Letta, nel varare la nuova Legge di Stabilità, sta pensando di colpire laddove i Governi precedenti avevano desistito, assoggettando l’indennità di accompagnamento al reddito. Se il testo diventerà legge, agli ultrasessantacinquenni con reddito lordo superiore ai 40mila euro (70mila se coniugati) non verrà più concessa l’indennità di accompagnamento. Chi ne è già titolare non avrà più rivalutazioni. Una simile scelta favorisce l’iniquità e va contro qualsiasi principio costituzionale.

Per questo motivo mi oppongo fermamente al provvedimento e mi dichiaro pronto a difendere i diritti e la dignità dei disabili in ogni sede.

Firmato
Nome e Cognome
cieco civile (oppure “amico del cieco civile…”)

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