“Bestiale! Animal Film Stars”. Al Museo Nazionale del Cinema una mostra pienamente accessibile

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Schede in braille, testi ingranditi, descrizioni audio e molto altro.

Ci sono opere per disabili, ci sono opere che qualcuno rende accessibili ai disabili e poi ci sono opere per tutti (disabili compresi). Può sembrare un cavillo linguistico, ma in realtà questa distinzione rispecchia atteggiamenti e approcci culturali molto diversi. La mostra “Bestiale! Animal Film Stars”, in programma al Museo Nazionale del Cinema di Torino dal 14 giugno all’8 gennaio, rientra, senza dubbio, nella terza categoria, facendosi notare per il suo contributo innovativo.

Fin dalla fase progettuale, infatti, l’esposizione è stata costruita con una notevole attenzione per le esigenze “speciali”.La logica di fondo è semplice quanto efficace: gli accorgimenti adatti ai disabili si rivelano, alla prova dei fatti, utili anche per i cosiddetti normodotati. Ad esempio, una riproduzione tattile o una descrizione audio (elementi imprescindibili per chi non vede o vede poco) possono essere apprezzate da qualsiasi visitatore, perché mostrano l’opera d’arte in una prospettiva inedita e favoriscono il coinvolgimento di tutti i sensi.

La mostra, che prende vita in questi mesi negli splendidi spazi della Mole Antonelliana, si distingue anche per l’elevata ricerca tecnologica applicata all’accessibilità: grazie ai sistemi Qr Code ed Nfc, i visitatori possono ricevere varie informazioni, direttamente sul proprio smartphone. «Con questo nuovo allestimento, vogliamo proseguire un cammino iniziato già nel 2007 – spiega Paola Traversi, responsabile Servizi Educativi del Museo del Cinema – Nel 2015, gli spazi espositivi permanenti del piano dedicato all’Archeologia del Cinema sono stati oggetto di una decisiva ristrutturazione, improntata alla logica del design per tutti». Così, un museo tradizionalmente dedicato al vedere ha saputo proporsi come luogo accogliente anche per i disabili visivi.

Questo ci dimostra che qualsiasi spazio può diventare accessibile, se c’è un autentico desiderio di inclusione. «Incoraggiati dai buoni risultati ottenuti – prosegue Traversi – abbiamo pensato di estendere il lavoro anche alle mostre temporanee, in modo da rendere la nostra offerta sempre più completa e stimolante». Il primo esperimento ha riguardato un’esposizione sul cinema neorealista. E gli allestimenti successivi (tra cui la mostra “Hecho en Cuba”, “Gus Van Sant” e “Tonalità Tangibili”. Peretti Griva e il Pittorialismo Italiano”, cui ha collaborato anche la nostra sezione UICI Torino) sono stati un crescendo di accessibilità. «Per aumentare la qualità e potenziare i servizi, cerchiamo sempre un confronto diretto con le associazioni di disabili, che ci forniscono pareri e preziosi suggerimenti.

Nel caso della mostra “Bestiale! Animal Film Stars” abbiamo lavorato perché i disabili, pur potendo comunque contare sui servizi di accompagnamento previsti dal museo, riescano ad esplorare in autonomia le varie opere esposte». Un impegno di questo genere comporta anche una serie di stanziamenti economici, tutt’altro che scontati in tempi di crisi e tagli alla cultura. Nel caso del Museo del Cinema, va sottolineata una precisa volontà “politica” (nel senso migliore del termine): grazie anche alla sensibilità della direttrice pro-tempore Donata Pesenti Campagnoni, l’istituzione torinese ha deciso di continuare a investire sull’accessibilità.

E i risultati si vedono.Curata da Davide Ferrario e Donata Pesenti Campagnoni, la mostra “Bestiale! Animal Film Stars” propone una passeggiata alla scoperta degli animali nel cinema. Si articola in dieci sezioni tematiche e, attraverso 440 elementi (fotografie, manifesti, storyboard, costumi di scena e altri materiali) guida lo spettatore in un mondo multiforme. L’allestimento ruota attorno a due concetti chiave: l’animale-star (icona per il grande pubblico) e l’animale-attore, ammesso che esista una vera e propria “recitazione animale”.

Una proposta di questo tipo si rivolge a un pubblico vasto ed eterogeneo, non limitato alla cerchia dei cinefili. Anche i più piccoli trovano molti spunti di interesse. Si prevede un afflusso di oltre 400.000 visitatori.

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