Svolta sulla mobilità accessibile

Per i ciechi un nuovo servizio di trasporto collettivo.

Ci sono voluti tre anni, diverse riunioni, tre giudizi amministrativi, ma alla fine giustizia è stata fatta. A seguito del ricorso promosso dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione provinciale di Torino, deciso con la sentenza del Consiglio di Stato n. 518/2015, il Comune di Torino è stato costretto a rimettere mano al regolamento del servizio trasporto disabili n. 353/2012, con riferimento ai non vedenti. Con due delibere di Giunta, l’amministrazione comunale ha previsto per i ciechi, in via sperimentale, l’attivazione di un servizio di trasporto collettivo a prenotazione che si affiancherà a quello erogato con i mezzi ordinari.

Le condizioni economiche della nuova modalità di trasporto, anche se sempre legate al reddito, saranno particolarmente vantaggiose: basti pensare, a mero titolo esemplificativo, che chi ha un reddito inferiore a € 10.000,00 potrà usufruire del trasporto collettivo a fronte del pagamento di € 1,50, ovvero al pari del prezzo di un biglietto dell’autobus. Inoltre, in accoglimento delle istanze delle associazioni a tutela dei disabili, è stata prevista l’istituzione di un tavolo di concertazione al fine di monitorare il servizio sperimentale del trasporto collettivo e per valutare l’opportunità di una riforma complessiva del servizio trasporto disabili. Infine è stata prevista anche una forma di rimborso per i disabili visivi che fino ad ora si sono avvalsi del servizio previsto dal regolamento poi annullato dal Giudice amministrativo.

Questo risultato è stato ottenuto anche a seguito di un’apertura del Comune di Torino, resasi possibile grazie all’intervento del Vicesindaco Elide Tisi che si è spesa in prima persona per il raggiungimento dell’accordo.

Ricordiamo che la sentenza del Consiglio di Stato n. 518/2015 ha affermato che “la difficoltà di utilizzare i mezzi pubblici non è connessa solo al salire ed allo scendere dagli stessi, ma anche alla concreta possibilità di giungere allo stallo, riconoscere il numero del mezzo da prendere, salire a bordo e riconoscere la propria fermata, ciò che richiede abilità sia fisiche che sensoriali spesso insormontabili da parte di chi si trovi in stato di assoluta cecità”.

Siamo molto soddisfatti – commenta l’avv. Franco Lepore Presidente dell’UICI Torino – perchè finalmente siamo riusciti ad ottenere un equo servizio che garantisca il diritto alla mobilità dei disabili visivi. Si tratta di un servizio porta a porta come i taxi, ma collettivo e dai costi ridotti, come gli autobus. Abbiamo promosso una battaglia legale e di dignità sociale assolutamente da soli, alcune volte siamo stati addirittura criticati, ma noi non ci siamo arresi e, grazie alla nostra determinazione, alla fine il regolamento del servizio trasporto disabili è stato modificato e integrato. Ovviamente il nostro obiettivo primario era quello di eliminare qualsiasi riferimento ad una compartecipazione economica in base alla situazione reddituale, ma, considerato che ormai l’ISEE viene richiesto per qualsiasi prestazione, tenuto conto dell’attuale congiuntura economica non proprio favorevole, la modifica del regolamento del trasporto disabili nei termini anzidetti è un gran risultato. Noi abbiamo sempre agito al fine di tutelare il sacrosanto diritto alla mobilità dei nostri soci e in generale di tutti i ciechi“.

Il nuovo servizio collettivo a prenotazione non entrerà subito in vigore, in quanto le delibere della giunta devono prima essere approvate dal consiglio comunale. Inoltre gli aspetti operativi del servizio dovranno essere disciplinati da appositi regolamenti. Tuttavia la strada è segnata e i ciechi torinesi possono finalmente ricominciare a spostarsi in autonomia per la città, con un conseguente beneficio per lo studio, per il lavoro e più in generale per la loro vita di relazione.

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