Taglio fondi trasporto accessibile: chiesto un incontro con la sindaca Appendino

Insufficienti le rassicurazioni degli Assessori.

Vogliamo andare fino in fondo. I «riferiremo, vedremo, provvederemo…» non ci bastano più. Li abbiamo ascoltati troppe volte. Il mondo della politica (indipendentemente dagli schieramenti) è bravo a far promesse elettorali, ma quando poi arriva il momento di agire, mette all’angolo le persone più fragili, come i disabili.

Questo il clima che si respirava lunedì 26 marzo nella sala Carpanini di Palazzo Civico, al termine dell’incontro tra associazioni a tutela dei disabili (UICI in prima fila), Assessori e Consiglieri comunali. A preoccupare e indignare, ancora una volta, è il destino dei servizi di trasporto accessibile, che l’amministrazione vorrebbe tagliare di € 200.000, riducendo le erogazioni annue da € 1.100.000 € a 900.000.

Va osservato, innanzi tutto, che nel corso degli ultimi anni gli stanziamenti per questo capitolo di spesa sono già stati più e più volte ridimensionati (nel 2012, tanto per dare un’idea, il contributo era di circa 3.200.000 €). L’ulteriore taglio potrebbe dare il colpo di grazia a un sistema già traballante. In realtà, dagli assessori competenti (Maria Lapietra, mobilità, e Marco Giusta, diritti e pari opportunità) sono arrivate alcune, parziali rassicurazioni.

«Non si tratta di un vero taglio – ha dichiarato l’assessore Giusta – Questo è semplicemente il bilancio previsionale. In sede di assestamento i fondi verranno recuperati, attingendo dal fondo di riserva». Ovviamente qui non è in discussione la parola degli Assessori, però, ammesso anche che i fondi vengano effettivamente trovati (cosa su cui per il momento non c’è alcuna garanzia scritta), rimane comunque un problema politico. E sono state proprio le parole dell’assessora Lapietra a farlo emergere. «Purtroppo ci troviamo in un anno difficile. Abbiamo dovuto predisporre un piano di rientro, come richiesto dalla Corte dei Conti – ha osservato la referente della Giunta – Tutti i capitoli di bilancio hanno subito una riduzione dell’8%».

Ma il punto è proprio questo: perché, a fronte di un taglio generale dell’8%, sui servizi per i disabili si è abbattuto un taglio del 20%? «Il trasporto accessibile – si è giustificata l’assessora – non rientra tra i servizi obbligatori. Noi però lo consideriamo una priorità e infatti vogliamo mantenerlo». Già, ma senza gli stanziamenti necessari sarà difficile che a lungo andare il servizio possa sopravvivere (non dimentichiamo che ci sono ancora lunghe liste d’attesa: tantissimi disabili avrebbero i requisiti per usufruire del servizio, ma non possono farlo, proprio per mancanza di risorse).

Di fronte a questa situazione, possibile che non si possa prevedere un’erogazione fissa e certa? Possibile che l’unica soluzione sia mettere l’ennesima “pezza”, attingendo al fondo di riserva (operazione comunque rischiosa e con pochissime garanzie)? Poco più di un anno fa, l’assessora Lapietra aveva dichiarato di voler reperire le risorse per il trasporto sostitutivo usando le voci di entrata derivanti da multe e permessi Ztl. Ne erano scaturite polemiche, però se non altro era stata apprezzata la volontà di dare nuova linfa al servizio.

Ora invece l’atteggiamento della Giunta sembra radicalmente diverso. Ecco perché le associazioni vogliono chiarezza. Ed ecco perché hanno chiesto di poter incontrare la sindaca Appendino. L’appuntamento è stato fissato per il 5 aprile, prima che inizi in Sala Rossa la discussione sul bilancio previsionale. Durante la protesta del 26 marzo, le ragioni delle associazioni sono state ascoltate anche dai capigruppo in Consiglio Comunale, che però, come previsto dal regolamento e dalla prassi consolidata, non hanno potuto, per il momento, prendere posizione.

Naturalmente però il dibattito proseguirà nelle sedi appropriate. Erano presenti, tra gli altri, Fabio Versaci (M5S, presidente Consiglio Comunale), Silvio Magliano (capogruppo Moderati, da sempre molto attento alle tematiche riguardanti la disabilità), Stefano Lorusso (capogruppo Pd), Elide Tisi (consigliera Pd, assessore alle Politiche Sociali con la precedente amministrazione). Dal canto suo, l’UICI Torino non intende retrocedere: «non ci accontenteremo di promesse generiche, ma ci aspettiamo garanzie scritte – osserva il presidente Franco Lepore – anche perché la mobilità e l’autonomia

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