Trasporto pubblico: le buone pratiche per aiutare chi non vede

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L’UICI Torino dà indicazioni agli autisti di bus e tram.

Pubblichiamo di seguito il documento sul trasporto pubblico redatto dalla nostra sezione (in particolare attraverso il Comitato Autonomia e Mobilità) e consegnato a Gtt (Gruppo Trasporti Torino) durante l’incontro svoltosi venerdì 18/11 nei locali dell’azienda.

Premessa

La nostra Sezione provinciale di Torino dell’UICI-Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus rappresenta per legge gli interessi morali e materiali dei disabili visivi del territorio.Tra questi, molto sentito, vi è il tema del trasporto pubblico accessibile e del diritto alla mobilità in autonomia e sicurezza.

L’obiettivo di questo incontro è favorire il dialogo fra il personale in servizio sui mezzi pubblici (ma anche privati) e i viaggiatori ciechi e ipovedenti: siamo consapevoli di chiedere un ulteriore, ma doveroso,sforzo che va ad aggiungersi alle normali incombenze e responsabilità del servizio.Fatta questa doverosa premessa, è opportuno addentrarci in quanto previsto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e dalla nostra Costituzione. Tali documenti dispongono che l’inclusione dei cittadini con disabilità debba essere agevolata in tutti gli ambiti della vita.Inoltre è di assoluto interesse, per il personale in servizio, sapere dove si trova un viaggiatore disabile visivo e dialogare con lui durante la delicata fase di salita e discesa dal mezzo, al fine di evitare equivoci o incomprensioni che possano causare qualsiasi tipo di incidente o infortunio, ma anche semplicemente per la soddisfazione del passeggero.

Tipologia di viaggiatori

Esistono sostanzialmente quattro tipologie di viaggiatori con disabilità visiva:

  • Cieco assoluto con bastone bianco
  • Cieco con cane guida
  • Ipovedente con bastone bianco
  • Sordocieco con bastone a fasce bianche e rosse

Viaggiatore cieco con cane guida

Purtroppo non si è ancora deciso un simbolo più visibile e netto a livello nazionale ed europeo per identificare in maniera univoca i cani guida: ciononostante, il viaggiatore cieco con cane guida, normalmente, è dotato anche di bastone bianco.Potrebbe risultare difficile individuare, in una situazione dinamica, il viaggiatore in questione: può venire in soccorso l’esperienza e l’abitudine a riconoscere i disabili che percorrono frequentemente una determinata tratta, oppure il prestare attenzione al padrone che impugna saldamente in mano il maniglione dell’imbragatura del cane (difficile da confondere con i normali guinzagli di cani “non guida”).Si ricorda che la legge n. 37 del 1974 stabilisce che il privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l’animale alcun biglietto

Viaggiatore cieco con bastone bianco

Ovviamente è riconoscibile dal fatto che impugna il bastone bianco, con punta arrotondata; abitualmente si posiziona in testa alla pensilina per salire dall’ingresso anteriore del mezzo, così da poter comunicare con l’autista e chiedergli informazioni, specialmente in caso di assenza o malfunzionamento della sintesi vocale.

Viaggiatore ipovedente

Anche le persone ipovedenti, talvolta, utilizzano un bastone bianco. Talvolta, ma non sempre, può capitare che gli ipovedenti non riescano ad accettare la propria limitazione visiva e per tale motivo si rifiutano di utilizzare uno strumento – il bastone bianco – che paleserebbe questa loro condizione visiva. Si tratta di una reazione psicologicamente comprensibile: l’ipovisione è una “terra di mezzo”, non si è né vedenti né ciechi, e spesso è caratterizzata da un continuo peggioramento delle condizioni di vista, una situazione nella quale è difficile trovare un equilibrio.Sebbene veda poco – per definizione – l’ipovedente preferisce appoggiarsi al proprio esiguo residuo visivo per cercare di muoversi autonomamente e con relativa disinvoltura, motivo per cui rischia di apparire “normale” agli occhi di chi lo osserva. Molte patologie che affliggono l’ipovedente non danno la sicurezza del proprio visus residuale: mancanza di senso della profondità, campo visivo ridotto, forte miopia o difficoltà nel riconoscere i colori e i contrasti cromatici sono le principali distorsioni dell’immagine.La nostra Associazione incentiva l’uso del bastone bianco poiché, di fatto, è l’unico riferimento che gli autisti – ma più in generale, tutti i cosiddetti normodotati – hanno per riconoscere persone con difficoltà visive.

Viaggiatori sordo ciechi

Questi viaggiatori sono identificabili poiché abitualmente utilizzano un bastone a fasce bianche e rosse.

In sintesi: di cosa ha più bisogno il viaggiatore disabile visivo?

E’ importante fornire, al viaggiatore con disabilità visiva che le abbia richieste, informazioni quanto più possibile chiare e circostanziate; anzi, a volte capita che i nostri soci si sentano rispondere ”che gli autisti non sono tenuti a comunicare informazioni”.Nel caso di più mezzi pubblici in coda alla fermata, è importante che tutti gli autisti dei veicoli successivi al primo si attestino correttamente alla palina in testa alla pensilina, poiché il viaggiatore disabile visivo si deve affidare – ove presente – all’annuncio vocale del numero di tratta del bus, che pertanto deve necessariamente sostare “a portata d’orecchio” del cieco e non a distanza di decine di metri.

Se gli autisti in coda dietro al primo mezzo avessero già aperto le porte e consentito le operazioni di salita e discesa degli altri viaggiatori, alla ripartenza non potranno aspettarsi la chiamata (convenzionalmente con un gesto del braccio) da parte di un cieco che si trovi in attesa alla testa della pensilina, semplicemente perché questi non saprà che sta passando il “suo” autobus.

Questo accorgimento vale per tutti i disabili visivi e ovviamente può essere ignorato nel caso in cui in testa alla pensilina non ci sia nessuno. In altri termini, è importante posizionare sempre il bus in testa alla pensilina: in tal modo i disabili visivi avranno la possibilità di percepire l’arrivo dell’autobus alla fermata e prendere atto di quale autobus – nel senso del numero di linea – si tratti.Qualora l’avviso sonoro non fosse presente, dovrà essere l’autista a palesare il numero di linea, soprattutto in considerazione del fatto che gli altri passeggeri potrebbero dare informazioni confuse o sbagliate.In caso di trasbordo dei passeggeri per guasto o altri motivi, è doveroso assistere il viaggiatore non vedente nel posizionarlo correttamente in attesa che arrivi il nuovo veicolo o – nel caso in cui il veicolo sostitutivo fosse già presente – favorirne le operazioni di salita.

Purtroppo la confusione che si crea in queste situazioni è causa di disorientamento nel disabile visivo, che già si trova a dover affrontare tante difficoltà in assenza di intoppi. Speriamo comunque di aver fornito un quadro abbastanza indicativo sul trasporto dei viaggiatori con disabilità visiva.

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