Trattativa trasporto disabili – ultimi sviluppi

Si apre uno spiraglio per la ripresa delle trattative e per una revisione della delibera del nuovo regolamento.

Una piccola apertura: è quanto i dirigenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Torino e dell’APRI sono riusciti ad ottenere nella trattativa che ci vede impegnati nel rinnovo del regolamento per il servizio di trasporto disabili. Il confronto avuto nella seduta congiunta della Seconda e Quarta Commissione Consiliare Permanente del 2 e 3 maggio scorsi hanno portato ulteriori sviluppi, aprendo nuovi e interessanti scenari per la situazione dei ciechi assoluti.
L’Assessore ai Trasporti e alla Viabilità del Comune di Torino, Claudio Lubatti, ha ribadito che il servizio partirà sulla base al nuovo regolamento da lui predisposto, che prevede le fasce di reddito ISE per la concessione dei buoni taxi.

Il presidente della nostra UICI Torino, Enzo Tomatis, in questi due giorni di riunioni ha più volte sottolineato che i ciechi assoluti torinesi sono stati oggetto di discriminazione nel nuovo regolamento, paventando un ricorso al TAR qualora non si ponesse rimedio ad una decisione difficile da comprendere. Le fasce ISE per i buoni taxi comporteranno costi notevoli: la massima compartecipazione del Comune sarebbe di 9 euro per ISE fino a 10000 punti, ignorando che con 9 euro in taxi, a Torino, si percorre a malapena qualche chilometro; i disabili motori invece potranno ancora contare sui mezzi attrezzati ad una cifra assolutamente politica per singola corsa, pari al costo del biglietto di tratta urbana, qualsiasi sia la percorrenza cittadina. Tomatis ha ribadito che il punto è il diritto alla mobilità di tutti i disabili, da perseguire con taxi o con mezzi collettivi questo poco importa.

Dopo aver ricordato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità fornisce una definizione della cecità e della sua gravità che lascia poco spazio ad interpretazioni, Tomatis ha richiamato le norme a tutela della disabilità, compresa la più volte citata Convenzione delle Nazioni Unite, peraltro adottata e sottoscritta dallo stesso Comune di Torino. Il nostro vicepresidente, Giuseppe Salatino, da sempre impegnato in prima fila nel Coordinamento Interassociativo disabilità Torino, ha ripercorso brevemente questi primi trent’anni di servizio di trasporto, smentendo Lubatti su alcuni punti riguardanti la trattativa.

Ma questi due giorni di confronto, finalizzati a liberare il regolamento per l’approvazione della Sala Rossa, ci hanno dato la conferma di quanto già sapevamo: i vedenti poco o niente sanno della disabilità visiva, delle sue problematiche e necessità, anche quando si tratta di cecità assoluta. A questa considerazione, evidentemente, non sfuggono neanche i consiglieri del Comune di Torino, anche perché – a parte gli atti relativi alla delibera – i consiglieri non hanno ricevuto, per loro stessa ammissione, alcun ragguaglio da parte dell’Assessorato, con particolare riferimento all’andamento della trattativa con il Coordinamento Interassociativo disabilità, fondamentali per comprendere appieno le richieste delle associazioni, che altrimenti sembrerebbero insensate e fuori dal contesto economico.

Fortunatamente qualcosa è maturato grazie al confronto: se inizialmente Lubatti millantava un appoggio incondizionato da parte della Giunta e delle circoscrizioni, che oltretutto non si sono mai interfacciate con le associazioni e quindi sono facili prede della demagogia incentrata sul risparmio, ha poi dovuto prendere atto, soprattutto nella seconda seduta, di una mutata sensibilità, figlia della conoscenza. A riprova di ciò, abbiamo incassato alcune importanti attestazioni. Il consigliere Paolino del PD, gruppo che si è dimostrato particolarmente sensibile al problema, si batte per un regolamento giusto ed equo. Il consigliere Grimaldi di Sinistra Ecologia e Libertà ha chiesto che venisse aumentata la compartecipazione alla spesa per i redditi inferiori. Il consigliere Bertola del Movimento 5 Stelle ha chiesto dei ragguagli per meglio comprendere se quella prospettata dall’assessore Lubatti fosse effettivamente la miglior strada percorribile e per chiedere del risparmio preventivato con la revoca degli stalli in esubero, che permetterebbe di contare su maggiori fondi per il servizio. Ma soprattutto riportiamo l’intervento del consigliere Silvio Magliano del Pdl, vicepresidente vicario del Consiglio comunale, il quale ha portato all’attenzione della Commissione l’evidente discriminazione dei ciechi assoluti rispetto al trattamento riservato ai disabili in carrozzina; si è detto contrario per principio ad una “tassazione” su base reddituale, che avrebbe dovuto essere comunque ben ponderata tra ISE e ISEE per non penalizzare oltremodo gli utenti.

A conclusione dell’intervento, ha chiesto che la scelta dell’erogatore del servizio venga fatta in regime di libera concorrenza, al fine sia di abbattere i costi che di venire incontro alle diverse esigenze, in quanto i mezzi attrezzati sono stati pensati per essere fruiti dai disabili motori e non dai ciechi assoluti, che sarebbero comunque disposti a rinunciare ai taxi per salire sui mezzi attrezzati o collettivi, pur di non perdere il diritto alla mobilità e non aver a che fare con l’ISE/ISEE. Non si tratta di decidere quale disabilità sia la più grave, si tratta di trovare una soluzione che venga incontro alla necessità di contenimento della spesa delle Amministrazioni e ai problemi di chi non vede o non può camminare, ritrovando quell’armonia che si è persa nel corso della trattativa per il rinnovo del regolamento. Confidiamo nella volontà dei loro rappresentanti, ma anche della Giunta, di ritrovare quell’armonia indispensabile nella costituzione del Comitato Consultivo previsto dal regolamento.

In conclusione la Commissione e l’Assessore hanno preso atto della superficialità del regolamento nell’affrontare le necessità dei disabili visivi. Grazie alla mediazione della Presidente della Quarta Commissione Lucia Centillo, una vita spesa nel sociale, che ben conosce il mondo della disabilità ma anche le necessità di cassa del Comune, si è ottenuto di far partire il “nuovo” servizio in fase sperimentale per tre mesi, durante i quali verranno prese in considerazione altre proposte avanzate dalle associazioni, proposte che potranno rientrare nel regolamento grazie agli emendamenti. Ancora troppo poco, anche perché l’esperienza ci insegna che le sperimentazioni sono costose e spesso definitive, facendo cadere nel dimenticatoio le promesse.

Per fortuna il sindaco Fassino è stato di parola: l’assessore implementerà un servizio di trasporto collettivo, sull’esempio di quello già esistente per i disabili motori (e agli stessi costi di partecipazione da parte degli utenti) per i lavoratori ciechi assoluti. Forse è un primo passo, ma chiediamo al Sindaco, alla Commissione e al Consiglio tutto un ulteriore sforzo affinché il nuovo servizio venga allargato a tutti i ciechi assoluti, non solo ai lavoratori.

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