Monopattini e biciclette: come comportarsi in caso di incidente

Da anni la nostra associazione si occupa della nuova mobilità, cioè dei mezzi alternativi (principalmente biciclette e monopattini) che hanno fatto la loro massiccia comparsa a Torino, come in tante altre città italiane. Si tratta di mezzi potenzialmente molto utili (anche perché ecologici), ma che, se usati male (ad esempio, se abbandonati in mezzo al marciapiede), possono creare gravi danni alle persone con disabilità visiva. Anche a seguito di alcuni spiacevoli episodi verificatisi in questi anni (fortunatamente non di grave entità, ma comunque indicativi del problema), UICI Torino ha stipulato un accordo con lo studio legale Ambrosio&Commodo, per fornire aiuto e assistenza ai soci che, malauguratamente, dovessero essere vittime di incidenti con biciclette e monopattini.

Sappiamo per esperienza che, in questi casi, di solito lo spavento e il trauma hanno il sopravvento, cosa che purtroppo rende poi molto difficile ricostruire e dimostrare la dinamica dei fatti. Ecco perché pubblichiamo di seguito il vademecum, appositamente redatto dallo studio Ambrosio&Commodo, che spiega in pochi e semplici punti il comportamento da adottare in caso di incidenti per strada. Ricordiamo che, parallelamente a questa iniziativa, la nostra associazione prosegue il suo confronto con le realtà istituzionali, per sensibilizzare sul tema e arrivare, in tempi ragionevoli, a un uso più disciplinato e consapevole di monopattini e biciclette.

Vademecum per UICI Torino – Studio Legale Ambrosio&Commodo

L’associato che in seguito ad un sinistro causato da un monopattino o da una bicicletta, anche in posizione statica tale da costituire un ostacolo/insidia su un luogo di transito pedonale, abbia subito un danno anche modesto con trauma cranico e/o cervicale, o contusioni alle spalle, torace, braccia, ginocchio, gambe, dovrà:

  1. Chiamare i Vigili Urbani che verranno a verificare le condizioni del luogo oggetto del sinistro nonché del non corretto posizionamento del monopattino o della bicicletta che hanno generato il sinistro, accertando anche la proprietà dello stesso;
  2. Contestualmente documentare se possibile lo stato dei luoghi con foto o filmati, raccogliendo i nominativi di eventuali testimoni, che dovranno essere invitati ad attendere l’intervento dei Vigili Urbani o comunque dare la loro disponibilità per rendere testimonianza;
  3. Recarsi al Pronto Soccorso per le cure del caso, raccogliendo tutte le certificazioni mediche ed i documenti attestanti le spese sostenute;
  4. Documentare l’eventuale danno al vestiario, ed eventuali ematomi, anche solo con fotografie;
  5. Prendere contatti con lo Studio Ambrosio&Commodo (011.545054) che nelle successive 48 ore fisserà un appuntamento in Studio per dare le ulteriori informazioni utili alla gestione ed all’istruzione del sinistro ed alla tutela della parte lesa.

L’associato dovrà recarsi presso lo Studio con la documentazione medica a lui rilasciata e con i dati del Comando dei Vigili Urbani intervenuti; con l’avvocato si individuerà l’ulteriore documentazione che si renderà necessaria e si valuterà l’intera situazione per consentire all’interessato di decidere se e quale azione, in sede civile o penale, vorrà intraprendere. L’associato dovrà seguire le prescrizioni mediche per la migliore e completa guarigione clinica, al cui esito dovrà se necessario sottoporsi ad una visita medico legale presso specialista individuato da Ambrosio&Commodo, per certificare gli esiti del sinistro al fine della corretta formulazione della domanda risarcitoria.

In caso di giudizio, allo Studio legale Ambrosio&Commodo verranno corrisposte le sole necessarie spese vive e non verrà richiesto alcun fondo spese. Lo Studio legale recupererà gli onorari maturati in seguito alla definizione del sinistro, mentre l’associato danneggiato dovrà sostenere le eventuali spese mediche e quelle dello specialista medico legale.

La medesima procedura sopra dettagliata, che per la UICI ha anche l’obiettivo istituzionale di sollevare nelle competenti sedi il problema delle difficoltà provocate ai propri associati dalla nuova “mobilità”, potrà essere seguita anche nel caso di infortunio causato da ogni altra forma di insidia e/o buca/inciampo presente sul marciapiede o sul passaggio pedonale.

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