Servizio trasporto accessibile: dall’Assessore Lubatti i primi dati

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Il presidente Salatino: “Non chiediamo il taxi. Chiediamo la mobilità a costi sostenibili”.

Il servizio di trasporto accessibile per disabili del Comune di Torino continua a penalizzare le persone cieche. A più di un anno e mezzo dall’entrata in vigore del nuovo Regolamento – che ha drasticamente trasformato il servizio introducendo pesanti oneri a carico dei disabili – la situazione resta critica. Per questo l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) – Sezione Provinciale di Torino – non si ferma e desidera fare chiarezza. A cominciare dai numeri.

Finalmente, dopo tante sollecitazioni da parte delle associazioni di disabili, nei giorni scorsi l’assessore ai Trasporti del Comune di Torino Claudio Lubatti ha fornito i primi dati da quando – era il maggio del 2012 – è entrato in vigore il nuovo Regolamento, gestito con buoni taxi e mezzi attrezzati.

Il neoeletto presidente UICI Torino Giuseppe Salatino ha sempre preteso dati e statistiche, convinto che i tagli imposti dall’Assessorato abbiano comportato un notevole risparmio. Ed ecco le cifre: nel 2011 erano stati stanziati 2.300.000 Euro, ma si era reso necessario attingere dal Fondo di riserva per ulteriori 700.000 Euro. Nel 2012 i 2.300.000 euro sono stati sufficienti, mentre nel 2013 non solo gli stanziamenti si sono ridotti a 1.600.000 Euro, ma sono avanzati circa 300.000 Euro, portati a residuo nel 2014. Per quest’anno lo stanziamento è ancora da definire.

Supportato da questi dati, Salatino ha ribadito con forza che anche ai ciechi deve essere garantito il diritto alla mobilità.

«Gli obiettivi di risparmio sono stati perseguiti e raggiunti, e i nostri assistiti hanno fatto notevoli sacrifici – ha affermato il presidente UICI Torino – Il fine deve essere quello di garantire l’autonomia dei ciechi negli spostamenti, a prezzi ragionevoli. Attualmente c’è chi spende anche più di 500 euro al mese per recarsi al lavoro. Un vero paradosso! Si tratta di una situazione insostenibile».

«Abbiamo sempre detto che non ci interessa il mezzo che il Comune vorrà metterci a disposizione: attualmente usiamo i taxi, ma andrebbero benissimo anche i pullmini per corse collettive – ha proseguito Salatino – Bisogna abbassare la compartecipazione degli utenti alla spesa: i meno abbienti non possono permettersi di spendere certe cifre al mese, quelli “benestanti” – che pure hanno gli stessi diritti e le stesse necessità – non trovano conveniente ritirare una dotazione misera. Così il Comune ha scontentato poveri e ricchi: ecco spiegato perché in tanti non hanno neanche ritirato il tesserino». Infatti ha destato sorpresa, anche se per Salatino si tratta di una conseguenza inevitabile, il fatto che ben 450 utenti, comunque diversi per tipologia e quindi per diverse motivazioni, abbiano rinunciato al servizio con buoni taxi.

L’assessore Lubatti può quindi contare su un triplo risparmio: un capitolo di bilancio tagliato di settecentomila euro nel 2013 rispetto all’anno precedente, un avanzo di trecentomila euro per gli effetti nefasti dell’ISEE sugli utenti con buoni taxi, e un cospicuo numero di rinunciatari, che comunque in buona parte non perdono ancora il diritto a fruire del servizio. La buona notizia è che si potrà iniziare a smaltire la lunga lista d’attesa, altra condizione che l’UICI Torino ha sempre indicato tra le priorità.

A metà febbraio verrà convocato, per la prima volta il Comitato Consultivo, organo di confronto tra Amministrazione e associazioni di categoria previsto dal nuovo Regolamento. Verranno affrontati principalmente il problema degli utenti rinunciatari e dei criteri di accesso di quelli in lista d’attesa.

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