Monopattini: importanti modifiche alla legge nazionale

Dopo una lunga trattativa, che ha visto impegnata in prima linea la nostra associazione, nei giorni scorsi sono state finalmente introdotte alcune importanti novità alla normativa riguardante i monopattini, mezzi che (se usati in modo indiscriminato, come accaduto finora) creano gravi problemi alla mobilità delle persone con disabilità (e non solo). Il Senato della Repubblica ha infatti approvato la variazione di due importanti commi dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019 n. 160, che contiene indicazioni in materia.

Si tratta di un decisivo passo avanti: ovviamente non basta, di per sé, a risolvere i problemi, ma ci permette di rapportarci in modo diverso con le amministrazioni comunali. Se, infatti, finora, in mancanza di un quadro normativo preciso, sul tema vigeva la giungla più assoluta, d’ora in poi potremo esigere, con maggiore fermezza, una mobilità più attenta alle nostre esigenze.

La modifica della legge è il risultato di un efficace gioco di squadra: la nostra associazione, come detto, ha avuto un ruolo di primo piano (ricordiamo che nel mese di agosto il presidente Giovanni Laiolo, era intervenuto in audizione alla Camera), fondamentale è stato anche l’apporto dei parlamentari di diversi schieramenti politici, che hanno sostenuto la causa, e dello studio legale Ambrosio & Commodo, con cui la nostra sezione ha stipulato un accordo.

Ed ecco le novità che ci riguardano più da vicino:

  • i monopattini non potranno circolare sui marciapiedi
  • i Comuni dovranno fissare un limite invalicabile di mezzi circolanti
  • i Comuni dovranno individuare aree apposite per il collocamento deii monopattini a riposo: non avranno l’obbligo di disegnare stalli ma dovranno segnalare le aree attraverso mappe presenti su supporti informatici (ad es. applicazioni e siti internet)
  • i gestori dovranno verificare, con fotografia scattata dall’utente, il corretto parcheggio del mezzo
    i gestori dovranno, anche su invito dei Comuni, realizzare campagne sul corretto uso dei mezzi, anche tramite le applicazioni (questo punto era in realtà già previsto dalla legge sperimentale, ma, nonostante le nostre richieste, finora non è stato quasi mai applicato)

Purtroppo invece, nonostante le nostre sollecitazioni, non è stata approvato l’introduzione della targa e del casco per i maggiorenni. Ma su questo continueremo a lavorare.

Ascolta il commento del consigliere Christan Bruno, molto attivo nel seguire la trattativa:

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