Attività I.Ri.Fo.R. nelle scuole

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A confronto con la disabilità fin da piccoli.

Anche quest’anno la sezione torinese I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) rinnova il suo impegno nelle scuole torinesi, ben sapendo che solo l’educazione precoce può costruire nei cittadini di domani una coscienza vigile e rispettosa di ogni diversità (iniziando dalla disabilità nelle sue diverse forme). Tre sono i percorsi realizzati, grazie al sostegno del Comune di Torino, nell’ambito del progetto “Crescere in Città”, per un totale di 18 complessi scolastici coinvolti, cui va aggiunto il Cesm (Centro Educativo Specializzato Municipale).

La prima attività, proposta agli alunni di 40 classi (quasi tutti delle scuole elementari) si intitola “I nostri amici sensi” ed è incentrata sulla percezione. In un mondo dominato dall’immagine, nel quale il vedere finisce per assorbire la quasi totalità dell’attenzione, è fondamentale che i più piccoli imparino a scoprire le potenzialità insite negli altri sensi, preziosi alleati nella vita quotidiana e nello sviluppo della persona. Questa riflessione diventa poi un efficace strumento per introdurre il tema della disabilità sensoriale (in particolare della minorazione visiva) che viene illustrata anche attraverso giochi e testimonianze di persone non vedenti.

Ha invece un taglio più creativo il secondo percorso, “Vedo con le mani”, che coinvolge gli studenti nella creazione di libri tattili, usando la tecnica del disegno in rilievo. Questa esperienza, che offre anche la possibilità di riflettere sul legame tra immagine e parola, inizia nel mese di marzo in una classe con un bambino non vedente.

La terza proposta si chiama “Conoscere il buio” e si concentra principalmente sulle difficoltà che ciechi e ipovedenti incontrano nella vita quotidiana. Si parte dall’analisi di casi pratici, con l’aiuto dell’opuscolo “Non così, ma così”, una pubblicazione realizzata dall’UICI per spiegare ai vedenti come essere d’aiuto ai disabili visivi.

Questi percorsi sono accolti dai ragazzi con interesse e curiosità – spiega Silvia Lova, coordinatrice I.Ri.Fo.R. Torino – Cerchiamo sempre di privilegiare la concretezza e in molti casi il gioco diventa un filtro per sperimentarsi (scoprendo ad esempio la ricchezza di sensi, come il tatto o l’olfatto, che nella vita quotidiana vengono trascurati). Ma il valore di queste esperienze sta anche nell’incontro con la disabilità sensoriale: desideriamo stimolare negli alunni un atteggiamento equilibrato, lontano da ogni forma di pietismo e contemporaneamente attento ai piccoli o grandissimi ostacoli che una persona disabile incontra nella sua vita”.

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