Incontro con il Direttore del Teatro Stabile di Torino

Nei giorni scorsi, una delegazione UICI Torino, composta dal presidente Gianni Laiolo e dal consigliere con delega per la Cultura, Christian Bruno, ha incontrato il direttore del Teatro Stabile di Torino, Filippo Fonsatti. Con questa prestigiosa istituzione culturale, abbiamo intessuto, da tempo, un bel rapporto di collaborazione. Non a caso, dopo aver fornito qualche cenno storico sull’associazione, il presidente Laiolo ha voluto esprimere gratitudine per le iniziative di accessibilità messe in campo dal teatro, che si rivolgono a persone con diverse disabilità, sensoriali e non solo. In particolare, per chi non vede o vede poco, fin dalla stagione 2021-22 esistono diverse opportunità di inclusione. Ad esempio, in date stabilite, prima dell’inizio degli spettacoli, viene diffusa in sala un’audiointroduzione che fornisce qualche informazione circa la rappresentazione e l’allestimento scenico. Particolarmente apprezzati sono poi i tour descrittivi-tattili sul palco, organizzati dal teatro e guidati dagli attori protagonisti della produzioni in scena.

Con il desiderio di proseguire questo cammino virtuoso, si è parlato anche di un ulteriore passo avanti: un progetto per l’audiodescrizione in tempo reale degli spettacoli, grazie a un sistema tecnologico che consenta di collegare gli spettatori ciechi e ipovedenti con un’apposita regia. Il consigliere Bruno ha caldeggiato l’introduzione di un simile strumento, poiché offrirebbe una piena esperienza inclusiva e, insieme con le altre strategie già messe in atto, creerebbe un modello di eccellenza a livello nazionale e non solo.

La possibilità di una piena fruizione degli spettacoli – hanno sottolineato i delegati UICI – sarebbe sicuramente un incentivo per far crescere il numero di spettatori con disabilità. Dal canto sul il direttore del Teatro ha espresso il desiderio di dar seguito alla proposta, compatibilmente con i fondi a disposizione. Si è trattato senza dubbio di un incontro positivo, che conferma il nostro desiderio di una presenza sempre più attiva nel tessuto culturale torinese.

Vai al contenuto