Presentato Horus, “assistente elettronico” per disabili visivi

Grandi potenzialità, ma molto resta ancora da fare.

Nei giorni scorsi si è svolta presso i locali della nostra sede la presentazione di Horus (strumento tecnologico che potrebbe essere di notevole aiuto nella vita quotidiana di ciechi e ipovedenti). La proposta ha suscitato molto interesse da parte dei soci. Al momento il dispositivo è ancora un prototipo, ma gli ideatori (tre giovanissimi ricercatori italiani) promettono che, una volta terminata la fase di sviluppo, Horus sarà in grado di leggere testi, riconoscere oggetti, insegne, elementi utili per la mobilità (come semafori o strisce pedonali) e perfino identificare volti umani.

La strada verso questi ambiziosi obiettivi è però ancora lunga. Al momento è possibile testare la funzionalità di lettura testi, che potrebbe essere molto utile nel quotidiano (non tanto nella lettura di libri, per la quale esistono strumenti ad hoc, quanto nella consultazione di indicazioni più brevi, dalla data di scadenza di un prodotto alla posologia di un farmaco). In molti hanno consigliato ai ricercatori di orientare lo sviluppo di Horus principalmente sul fronte della mobilità. Si aprono orizzonti affascinanti, ma anche grandi interrogativi. Lo spazio fisico (specie quello urbano) è infatti un sistema estremamente complesso e imprevedibile: c’è da chiedersi in che misura possa essere decodificarlo attraverso gli algoritmi dell’informatica.

Nella sua versione definitiva il dispositivo dovrebbe essere grande all’incirca quanto uno smartphone, collegato con due telecamere indossabili, montate su una sorta di auricolare ad archetto. Particolarmente interessante il sistema di interazione con l’utente. Horus è dotato di sintesi vocale: il segnale audio però non passa attraverso delle cuffie, ma sfrutta la conduzione ossea (il principio grazie al quale una persona che parla ascolta la propria voce “dall’interno”). In questo modo le orecchie non vengono impegnate e sono libere di ascoltare i suoni dell’ambiente circostante, una condizione imprescindibile per potersi muovere nello spazio. Secondo le intenzioni di Horus Technology (il team che sta lavorando al progetto) un primo modello, dotato di tutte le funzionalità, potrebbe essere disponibile già nel 2016. Per saperne di più è possibile consultare il sito dedicato alla tecnologia Horus .

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