Studio sulla scrittura degli ipovedenti

Quella dell’ipovisione è una “terra di confine” in gran parte ancora inesplorata, anche in ambito scientifico: forse proprio in virtù di una condizione non sempre facile da identificare e da raccontare, finora pochi specialisti hanno dedicato un’attenzione specifica alla vita quotidiana delle persone con gravi limitazioni visive. Sicuramente pesa anche l’estrema complessità del tema: in effetti, anziché di ipovisione, sarebbe più corretto parlare di “ipovisioni” (poiché esiste un’estrema variabilità da persona a persona). Non ci risulta – stando ai dati in nostro possesso – che finora qualcuno, almeno a livello nazionale, si sia occupato in modo approfondito della scrittura manuale nei soggetti ipovedenti, analizzandone modalità e caratteristiche. Per questo abbiamo accolto con entusiasmo e interesse la proposta del dott. Claudio Rosellini, medico, grafopatologo e grafologo forense, che all’argomento ha deciso di dedicare una specifica ricerca.

Nei mesi scorsi il dott. Rosellini si è messo in contatto con il Comitato Ipovedenti della nostra sezione torinese e ha proposto alle persone interessate un piccolo test, che consiste nella scrittura su un foglio bianco di una frase, inizialmente a “mano libera” e successivamente con l’ausilio del videoingranditore (così da poter valutare, per ogni soggetto, anche l’impatto di questo strumento). Giovedì 4 aprile, nei locali di corso Vittorio Emanuele 63, il gruppo degli ipovedenti coinvolti incontra il dott. Rosellini per un momento di confronto. E’ anche l’occasione per consegnare allo studioso gli elaborati realizzati dai volontari. Naturalmente vi terremo aggiornati sugli sviluppi della ricerca.

Vai al contenuto