Trasporto pubblico e Covid-19: ecco che cosa cambia

Nei giorni scorsi, insieme alla dott. Rita Gambino, appena nominata disability manager di Gtt, e ad altri referenti dell’azienda, abbiamo esplorato le principali novità che riguardano il trasporto pubblico in questa complessa fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Ci siamo occupati sia delle novità in metropolitana, sia delle disposizioni riguardanti i mezzi di superficie. All’incontro, cui sono state invitate le principali associazioni a tutela delle persone con disabilità visiva, era presente anche il disability manager della Città di Torino, l’avvocato Franco Lepore.

Va detto che inizialmente, nel progettare le nuove regole, è stata dedicata scarsa attenzione alle persone cieche e ipovedenti: infatti quasi tutte le misure adottate richiedono un approccio visivo e non danno grandi appigli a chi abbia necessità di usare i sensi alternativi. Tuttavia ora, grazie anche all’impegno del nostro Comitato Autonomie e Mobilità, le istituzioni stanno cercando di correre ai ripari. Pur sapendo di non poter contare su strumenti specifici per chi non vede, cerchiamo, almeno, di stimolare comportamenti di buon senso, in nome di quella reciproca comprensione che dovrebbe sempre regolare il vivere comune, tanto più in una situazione di emergenza come quella in cui ci troviamo. Ma vediamo, più nello specifico, le principali novità.

In metropolitana

Dall’inizio della fase 2, chi si muove in metropolitana deve attenersi ad alcune indicazioni, sia quando si trova in fermata, sia sui convogli. Il problema principale è che i nuovi assetti non consentono di trarre regole generali (ad es. “si entra da destra si esce da sinistra”), poiché ogni stazione ha caratteristiche proprie e non sempre prevedibili. Va anche detto, però, che non sono state introdotte vere e proprie barriere fisiche, ma solo indicazioni per disciplinare i flussi di traffico. Nel caso di persone con disabilità visiva sono previsti buoni margini di tolleranza, a patto che chi non vede si muova sempre indossando i dispositivi di protezione e faccio ciò che è nelle sue possibilità per rispettare il distanziamento sociale.

Percorsi differenziati

All’interno delle stazioni sono stati istituiti percorsi differenti per chi entra e chi esce. Essi sono contrassegnati da indicazioni a pavimento di diversi colori: verde per chi entra, blu per chi esce. Queste indicazioni sono del tutto inaccessibili ai ciechi assoluti, mentre potrebbero essere parzialmente accessibili agli ipovedenti, ma su questo punto è bene non sbilanciarsi, dato che ogni ipovedente risponde in modo diverso, anche a seconda delle condizioni di luce. In tutte le stazioni sono state differenziate le rampe che conducono dal mezzanino al livello treni. Nelle stazioni più grandi ci possono essere accessi differenziati già dal livello della strada: è bene saperlo, poiché, per evitare flussi “in contromano”, molte delle scale mobili che partono o arrivano dal piano strada sono state disattivate ed è quindi opportuno non usarle. Invece restano funzionanti le scale mobili interne (quelle che interessano livello treni, mezzanino e atrio).

Frecce per indicare direzioni in metropolitana

In alcuni casi, per indirizzare i flussi di viaggiatori, sono state sistemate delle transenne in plastica leggera: pur trattandosi di barriere fisiche, non dovrebbero creare eccessivi problemi, anche se urtate col bastone bianco. E’ però opportuno conoscerne l’esistenza. I percorsi Loges restano, in linea di massima, liberi e praticabili. Quanto alle stazioni che ciascuno usa più frequentemente (ad esempio quelle vicine a casa o al luogo di lavoro) potrebbe essere utile informarsi (magari chiedendo a un amico o a un volontario) sulla nuova organizzazione di entrate e uscite, così da rispettare, nei limiti del possibile, le indicazioni fornite da Gtt. Come detto all’inizio, però, nel caso di persone cieche e ipovedenti sono previsti margini di tolleranza, tanto più considerando che in molti casi non è oggettivamente possibile leggere le indicazioni.

Transenne per disciplinare flussi di passeggeri in metropolitana

Segnaposto in fermata e sui treni

Al livello dei treni sono stati collocati, in corrispondenza dei lati delle porte, alcuni segnaposto circolari a pavimento, di colore verde, posti a distanza di circa 1,5 metri l’uno dall’altro. Questi “cerchietti” sono scarsamente in rilievo ed è quindi molto difficile percepirli con i piedi. In generale, quando si aspetta l’arrivo del treno, consigliamo di collocarsi in una posizione leggermente laterale rispetto alle porte, così da consentire l’uscita dei passeggeri prima di salire.

segnaposto circolari in fermata metropolitana

Sui treni, così come sulle sedie poste in fermata, alcuni posti sono stati contrassegnati con un cartello che suggerisce di lasciarli liberi. Questa misura nasce per favorire il distanziamento sociale, evitando che troppe persone si siedano vicine. Purtroppo non è assolutamente semplice capire quali siano i posti da lasciare liberi.

Cartello su posto a sedere con scritta: "Lasciare libero"

Sui mezzi di superficie

La Fase 2 ha cambiato anche la gestione degli accessi su tram e bus. I passeggeri vedenti sono invitati a salire usando la porta posteriore e a scendere da quella di mezzo. L’UICI Torino ha già rilevato, anche attraverso una lettera, quanto questa indicazione possa rivelarsi complicata per chi non vede. Da qui la nostra richiesta: permettere ai disabili visivi che si muovono soli o con cane guida di salire sul mezzo dalla porta anteriore e di sedersi sul posto, peraltro già riservato ai disabili, che si trova immediatamente dietro la cabina di guida.

Questa soluzione semplificherebbe molto le cose: infatti i percorsi Loges presenti in fermata conducono alla porta anteriore e i cani guida sono abituati a usare quel varco per la salita. Inoltre, in questo modo, la persona cieca avrebbe la possibilità di interagire col conducente del mezzo (ad esempio chiedendogli informazioni), pur mantenendo la distanza di sicurezza. Precisiamo che, proprio per preservare da rischi il guidatore, Gtt ha stabilito di collocare su ciascun mezzo, in corrispondenza delle obliteratrici di testa, una catenella di divisione. Se venisse adottata la soluzione dai noi proposta, questa barriera non creerebbe alcun problema alla persona disabile, poiché il posto riservato si trova prima della catenella divisoria.

Durante l’incontro con la dott. Gambino abbiamo ribadito questa richiesta, precisando che a beneficiare della salita dalla porta anteriore sarebbero solo i ciechi che viaggiano soli o can cane guida (numero molto esiguo rispetto alla totalità dei passeggeri) e che, ovviamente, come tutti i cittadini, i disabili visivi si impegnano a indossare i dispositivi di protezione individuale. I responsabili Gtt ci hanno garantito che porteranno le nostre istanze nel confronto interno all’azienda. Speriamo di ricevere una risposta in tempi rapidi.

Il presidente UICI Torino, Gianni Laiolo, e il consigliere Christian Bruno, entrambi muniti di mascherina, scendono da un mezzo GTT

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