Assistenza Ferroviaria in emergenza Covid-19: accolte le richieste dell’Unione Ciechi

Arriva a un punto di svolta il confronto tra la nostra Unione e RFI (Rete Ferroviaria Italiana) riguardo alla gestione dei servizi di assistenza in questa delicata fase di convivenza col Coronavirus.

Nel mese di aprile, in piena emergenza, RFI, con l’obiettivo di favorire il distanziamento sociale, aveva stabilito che tutte le persone con disabilità, indipendentemente dalla loro specifica patologia, dovessero essere accompagnate a bordo dei treni con carrozzina e carrello elevatore. Misure che, fin da subito, la nostra Unione, in particolare attraverso la sede centrale, aveva giudicato del tutto inadeguate ai disabili visivi. L’associazione aveva quindi suggerito una serie di accorgimenti di buon senso, capaci di garantire la sicurezza, ma nel rispetto delle specificità di ciascuno. Dopo alcune settimane di confronto, queste indicazioni sono state accolte.

L’accompagnamento delle persone non vedenti e ipovedenti può essere nuovamente effettuato “a braccio”. Naturalmente la persona disabile ha l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione. Scusandosi per un disguido avvenuto di recente, RFI precisa anche che sarà dedicata la dovuta attenzione ai passeggeri con cane guida. Inoltre, nell’arco di un paio di settimane, nelle grandi stazioni verrà ripristinato il normale tempo di preavviso di un’ora per la richiesta di assistenza, mentre rimangono comunque validi tutti i punti di incontro e appuntamento tradizionalmente utilizzati per lo svolgimento del servizio.

Leggi il comunicato sul sito della Sede Centrale UICI

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